Rubby
7 Settembre 2025Claudia
7 Settembre 2025Valentina, 43 anni
Sapevo dell’esistenza del CAV attraverso la lettura di opuscoli, ma non avevo mai approfondito questa conoscenza. Pensavo che a me, non più giovanissima, sposata e con convinzioni e idee che credevo stabili, l’aiuto di questa associazione non sarebbe mai servito.
E invece, una mattina mi trovavo lì, nella sala d’attesa, per poter incontrare qualcuno e parlare di me, delle mie paure, di quello che era giusto fare.
43 anni, un matrimonio stabile, tre figli ancora piccoli, pochi aiuti dalle famiglie d’origine e in attesa del quarto bimbo da tre settimane. Un errore di valutazione si era tramutato in un’altra gravidanza, questa volta non cercata come le altre.
In me c’era troppa paura: non avevo ancora “ammortizzato” ne la fatica dell’ultima gravidanza (dopo i 40 anni non è una passeggiata!), ne la fatica di aver cresciuto la mia piccolina che aveva in quel momento sei mesi, insieme ad altri due fratelli poco più grandi.
Eravamo confusi, spaventati. Al CAV siamo stati accolti e ascoltati. Nessuno ha sottovalutato la nostra preoccupazione, ne la nostra fatica, ma … una vita vale molto di più. Mentre parlavamo l’operatrice ci ascoltava attentamente e più parlavamo, più aumentava la percezione che i nostri problemi, essenzialmente economici, non erano l’unica concretezza! Ad un certo punto poi, con l’operatrice abbiamo guardato l’immagine di un bimbo a 12 settimane di gestazione: è vita, è miracolo, è mistero. Era questo che avevo dimenticato sotto il peso di una montagna di paure.
Ci è stata d’aiuto anche la valorizzazione della nostra coppia: avevo mio marito accanto che capiva e voleva lottare con me per il bene della nostra famiglia.
Come sostegno alle difficoltà economiche ci è stata proposta la possibilità di richiedere il “Progetto Gemma” con il quale un benefattore può sostenere le spese necessarie per ben 18 mesi, durante la gravidanza e dopo la nascita.
La sensazione di non sentirci più soli con questo “bagaglio” sulle spalle ci faceva sentire meglio …
La paura si attenuava in quest’abbraccio di solidarietà incondizionato e piano piano, non solo il mio corpo, ma anche la mia mente e il cuore facevano spazio ad una nuova vita.
…piano piano non solo il mio corpo, ma anche la mia mente e il cuore facevano spazio ad una nuova vita