Valentina
7 Settembre 2025Claudia, 23 anni
Mi chiamo Claudia e circa due anni fa ho vissuto un periodo difficile. Ero incinta della mia bimba, ma tutto era diverso da come mi aspettavo: sola e senza lavoro, come avrei potuto prendermi cura della mia creatura? Il mio desiderio di poterle offrire prima di tutto una famiglia non poteva realizzarsi, visto che il mio compagno se n’ era andato.
I miei amici mi dicevano che ero matta a pensare di portare avanti la gravidanza e di far nascere la mia bimba: a 23 anni, al giorno d’oggi e nella mia situazione avrebbe voluto dire rovinarsi la vita! Un’amica in verità mi aveva detto di passare dal Centro di Aiuto alla Vita per parlare delle mie difficoltà ed essere aiutata. Ma pensai … cosa sarebbe potuto cambiare? Sempre poco convinta dico a me stessa che dopo tutto, potevo andare all’ospedale subito dopo essere passata al Centro.
Ricordo che appena entrata mi è venuta incontro l’operatrice; il sorriso che mi ha accolto, mi ha subito fatto sentire a mio agio. Già dopo le prime parole con lei, mi sono accorta che forse lì potevo parlare di tutte le mie paure. Qui, mi sono detta, posso guardare dentro il mio cuore.
Ma come potevo pensare di non proteggere la mia piccola!
Sono scoppiata a piangere. Ero ancora molto turbata, ma era chiaro cosa volevo fare. Ho capito che quello che volevo in realtà era far nascere la mia bambina, e qui, con queste persone, con il loro aiuto, mi sembrava di poterlo fare. Mi chiedevo come potesse essere così importante per loro la mia bimba.
In certi momenti, è una fortuna se incontri qualcuno che ti aiuta a chiamare le cose con il loro nome, qualcuno che dopo averti ascoltato, ti rassicura, ti conforta e ti sta vicino. Da quelle parole e da quei gesti ho tratto forza e coraggio. Anche se toccava a me decidere e accettare le conseguenze della mia scelta, non ero più sola.
E poi, che dire dell’abbraccio della famiglia che con il “Progetto Gemma” mi ha aiutata economicamente: anche per loro la mia Giada era importante!
Ringrazio Dio, per il miracolo della vita e perché mi ha permesso di incontrare persone che nel momento in cui avevo più bisogno mi hanno aiutato a capire cosa mi stava succedendo e che ero chiamata a fare qualcosa di grande: a dare la vita.
E’ strano, ma a volte le cose hai proprio bisogno di sentirtele dire.
Quanto ero fragile! In quei momenti pensi solo ai problemi, a quello che dirà la gente, a quale futuro non potrai dare alla tua bimba; non vedi altro, serve qualcuno che ti faccia vedere una speranza, un po’ di quello che ho capito solo da quando Giada è nata e passo ogni giorno con lei; non potevo neanche immaginarlo questo bene che cresce giorno dopo giorno e lei che diventa sempre più speciale e più importante per me, anche se a volte mi fa davvero arrabbiare. Io e la mia Giada siamo felici e scriviamo la nostra storia insieme ogni giorno anche se ancora con molte difficoltà, e mi accorgo di volerle sempre più bene.
Quanto ero fragile! In quei momenti pensi solo ai problemi, a quello che dirà la gente, a quale futuro non potrai darle … ma in realtà quello che volevo era far nascere la mia bambina.Qui mi sembrava di poterlo fare. Non ero più sola