Lo stile di aiuto oggi e domani

Da una pubblicazione di Marina Casini, Presidente del Movimento per la Vita.

"Ogni comunicazione ha una dimensione morale, da ciò appare l’importanza della formazione d’una opinione pubblica moralmente sana che più da vicino toccano il bene dell’umanità nel nostro tempo. Tra questi beni poniamo i valori della vita, della famiglia, della pace, della giustizia e della solidarietà tra i popoli. È necessario che si formi un’opinione pubblica sensibile al valore assoluto della vita umana, in modo che sia riconosciuta come tale in tutti gli stadi, dal concepimento alla morte e in tutte le sue forme anche quelle segnate dalla malattia e dagli handicap fisici e spirituali. Si va infatti diffondendo una mentalità materialistica ed edonistica secondo la quale la vita è degna di essere vissuta solo quando è sana, giovane e bella. (Giovanni Paolo II) Il tema di comunicare il valore della vita nascente in una società caratterizzata da quella che oggi si chiama “cultura dello scarto” si è posto fin dalla nascita del Movimento per la Vita e del CAV. L’amore per la vita deve diventare cultura, deve penetrare nella comunità civile, far passare le idee e motivarle, persuadere, convincere, avvincere, mobilitare, se non tutta almeno gran parte della società."

 

Dal Convegno: “La bellezza della famiglia e della vita nella società” promosso dal Forum bergamasco il 18 novembre 2023:

Il messaggio del Ministro per la famiglia, natalità e pari opportunità, Eugenia Maria Roccella. Nel suo contributo audio il ministro ha sottolineato come la famiglia sia oggetto di una” narrazione sbagliata”. In essa la famiglia è luogo in cui si esprime la libertà individuale e si inibisce la realizzazione della propria personalità; al contrario noi tutti abbiamo sperimentato, pur con luci ed ombre, proprio nella famiglia l’amore gratuito, l’apertura e la solidarietà. Il governo pone al centro della sua attenzione la famiglia, con azioni di sostegno concrete, tra cui l’assegno unico, asilo nido gratis dal secondo figlio, congedi parentali estesi e altri provvedimenti.

 

Visita del Vescovo Monsignor Francesco Beschi

Il nostro Vescovo Monsignor Francesco Beschi, in visita al CAV in occasione dell’assemblea annuale tenutasi il 22 maggio 2025, ci ha portato il suo caloroso saluto dedicandoci parole di incoraggiamento a continuare ad agire con lo stile proprio dell’accoglienza, con mitezza e discrezione. Nel suo intervento ha ricordato quanto Papa Francesco sottolineò l’azione di promozione della vita da parte dei CAV attraverso l’esercizio della solidarietà concreta, vissuta con lo stile della vicinanza e della prossimità. È nell’azione che noi troviamo la possibilità di generare formazione e cultura, che non vuol dire un sapere, ma una visione, un modo di vedere, di stare nella vita. Questo il messaggio scritto da Papa Bergoglio, già malato, in occasione del 50º anniversario del Movimento per la Vita per la giornata dell’8 marzo 2025, quando a Roma c’erano anche sedici volontarie del CAV di Bergamo, con la Presidente. Secondo il nostro Vescovo Francesco, questo è un criterio chiaro ed interessante, perché provoca una presa di coscienza a tutti i volontari che sperimentano e vivono valori intensamente umani, perché sappiano estenderli alla vita quotidiana, nella famiglia, sul lavoro, con la stessa convinzione, senza cinicamente rassegnarsi al “e poi, sai … il mondo è fatto così e quindi bisogna adattarsi alle leggi del mondo. Il vostro impegno - continua Monsignor Beschi - indica una visione diversa, un progetto diverso, proprio perché il concepito rappresenta per eccellenza ogni uomo e donna che non ha voce, che non conta; proprio lì dove la vita umana si dispone a crescere, si trova anche una condizione di evidente universale fragilità: la condizione di totale dipendenza, di totale fragilità rappresentata dal concepito è la condizione iniziale di ogni vita umana, di ogni persona. Ecco, quindi questa sottolineatura del Papa, la promozione della cultura della vita attraverso la solidarietà concreta mi sembra sia un criterio ricco, che sostiene la vostra opera e la proietta non solo alla risposta al bisogno ma la proietta appunto all’alimentazione di una cultura della vita”.
“Per noi , - ribadisce il nostro Vescovo Francesco - la vita nel suo complesso, proprio a partire dal suo momento iniziale, è un dono, è qualcosa di irripetibile, qualcosa di unico, qualcosa di indisponibile. I CAV sono sempre “per” e “con”, mai “contro” e faccio fatica a capire perché l’aiuto offerto ad una donna in attesa deve essere interpretato come il condizionamento alla sua libera scelta. E allora con il Papa dico a voi: rinnovate ancora una volta il vostro sì alla civiltà dell’amore, consapevoli che liberare le donne dai condizionamenti che le spingono a non dare alla luce il proprio figlio è un principio di rinnovamento di tutta la società. Questo è il mio incoraggiamento che accompagno anche con la mia benedizione”.